Gelato cioccolato e crema

Il cornuto li paga, ma loro la donazione di sborra alla troia la farebbero anche gratis….

 

li trova fra i venditori ambulanti… ormai ha un senso senso per quelli col cazzo grosso….

alla mogliettina piace bere a canna… prima li fa scaricare e poi si fa scopare a lungo… così durano di più….

 

a volte le sborrate sono veramente abbondanti…

le resta l’odore sulla pelle e i capelli appiccicati, ci va anche in ufficio o esce con le amiche…

a volte, quando la crema ha un gusto esotico la condivide con il cornuto.

Iniziazione di coppia

Mi manda delle sue foto. Sembrava molto più giovane dei ventanni che dichiarava. Magrolino, capelli a caschetto scuri, un bel ragazzo. Gli chiesi delle foto più eloquenti, nudo, dicendole che mia moglie voleva vederlo.

Non era vero. Laura ancora non sapeva nulla.
Le foto arrivarono il giorno dopo. Fatte con il cellulare nel bagno mostravano un corpo efebico, praticamente solo una rada peluria intorno al pene in erezione. Gli dissi che volevo vedere anche il lato b. Mi rispose con una foto fatta sullo specchio sempre del bagno, un culetto nervoso, una bella morbida sella data dall’incurvatura della schiena. Poteva essere una ragazza magra.

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La dottoressa

Può accadere, di avere un’amante che ha fantasie perverse e che le piaccia dominare.

A una che ho avuto piaceva arrivare a casa e mettersi così, dopo una giornata di ufficio o nel traffico. Le mutandine erano umide e l’odore di fica rimaneva impresso nella pelle come un marchio.

Avvolge la mente e lei può fare di te quello che vuole.

A quel punto le piaceva che le dessi del lei e la chiamassi dottoressa.

Farsi sfondare

Ci sono donne che quando scoprono il piacere mentale di fottersi il maschio prendono il vizio e non riescono più a rinunciarci.

Lo strapon esercita una pressione sul clitoride ma per sentirlo, e goderci anche, devono spingere di brutto.

Il risultato è che ti sfondano il culo.

 

Regalo al cornuto

Ho fatto questa foto con il suo cellulare perché voleva inviarla al marito cornuto a casa.

La vacca ha due belle tette e un culo stretto che mi sto dedicando a rendere morbido e cedevole. Ovviamente in un primo momento ha sofferto un po’  e tornando a casa lui le vedeva il buchino arrossato e dolorante.

A lui piace, a lei pure, e a me… certo non dispiace. Sto pensando di farle trovare un amico, la prossima volta.  E’ ora di forzarle ulteriormente gli orizzonti…

Voglio guardarla negli occhi mentre l’amico la sfonda con la sua mazza. Le farò tante foto con tutte le sue espressioni e le invierò al cornuto, che così saprà di cosa è capace la sua mogliettina.

 

Quella parte di me che ama essere troia…

Di solito tendo a dominare, ma la mia parte sub se sollecitato viene fuori.

La situazione dell’immagine sopra mi è capitata. Purtroppo non c’era nessuno che scattasse una foto.

Con una coppia amica, in un gioco a penitenze, le due donne vinsero la possibilità di condurre totalmente i giochi per tutta una serata.

Era già capitato, fra me e lei, che lei usasse su di me uno strapon e anche che mi penetrasse con oggetti. Ma non era mai accaduto che questa parte di me uscisse con un’altra coppia.

Le due lei si fomentarono a vicenda. Una si eccitava a guardare l’altra e rilanciava il gioco.  Iniziarono sedute sul divano comodamente, guardando e commentando fra loro un film porno, con noi due in ginocchio davanti a loro a porre le nostre lingue dove loro volevano.

“a te piace sentire la lingua fra le dita dei piedi?”

“…uhm non so… mi fa un po’ solletico…”

“inizia facendoti succhiare le dita… ti presto il mio che è bravo…”

E così ogni cosa che veniva loro in mente, scambiandoci e provandoci.

In casa c’era un bastone da passeggio ornamentale, con il manico ricurvo. Giulia (l’altra) lo usò sul suo mentre se la faceva leccare, a gambe aperte e semisdraiata, sempre guardando il film, baciandosi con Elena, infilando il manico nel culo di lui cosìcché attraverso il bastone potesse tirarlo verso di sé.

Elena fu entusiasta del giochino e volle provarlo su di me.

Dall’impugnatura del bastone ad altri oggetti il passo fu breve.  C’era un solo strapon in casa, e se lo passarono a vicenda, per usarlo.

Poi fu Elena, mentre Giulia mi inculava con spinte vigorose, a pormi davanti quel cazzo durissimo.

“fammi vedere come succhi mentre lo prendi nel culo… fai la troia…”

Ma il mio ideale di cazzo da succhiare è qualcosa del genere…

 

 

Claudia. La segretaria.

Claudia lavora da noi da qualche mese. E’ ragioniera, si occupa della contabilità in sostituzione temporanea della ragazza che ora è in maternità.
L’azienda è della mia famiglia. Per un paio di settimane l’ho aiutata ad orientarsi nel piano dei conti, i meandri del programma di contabilità. Io mi occupo di altro, la contabilità la supervisiono solamente.
Claudia è una ragazza biondina,con i capelli raccolti, due begli occhi verdi dietro degli occhiali con montatura seria. Veste in modo poco appariscente.

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Un regalo

Sono andato a giocare a calcetto con degli amici del lavoro. Negli spogliatoi facendo la doccia lo sguardo mi va sulla dotazione di un ragazzo che ha giocato nell’altra squadra. E’ impressionante. Ha un uccello che a riposo appare più grosso e più lungo della maggior parte dei cazzi che ho visto, anche tenendo conto dei molti film porno nei quali gli attori non sono certo minidotati.

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Impegni di lavoro

 

 

 

L’azienda è in crisi. Le banche insistono per un piano di rientro.
Un contratto di forniture pluriennali con una partnership americana potrebbe rilanciarla.
A questo proposito è arrivato in Italia il numero due della corporate, vicepresidente del manifacturing, per seguire ispezionare i processi e verificare se gli standard sono soddisfacenti.

La segretaria molto particolare del capo ha il compito di seguirlo e mettersi a disposizione per ogni sua esigenza.

Al pezzo grosso è stato esplicitamente detto che lei era lì per soddisfare ogni sua richiesta, anche la più particolare.

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Certo la poverina non si aspettava che non appena accompagnato in albergo per una doccia, lui le comunicasse con freddezza che per prima cosa aveva deciso di approfittare del suo ano.

Ma ne va del posto di lavoro e del suo stipendio. Conviene rilassarsi e accogliere l’ospite di riguardo.

Quando si dice che al lavoro ti fanno il culo.

 

La trasformazione

si accontenterà di una lingua servizievole, oppure …

vorrà di più…

sempre di più…

trasformandolo in una vera sissy

e mettendolo a disposizione del cazzo del proprio amante?

Si sa dove si comincia e non si sa dove si finisce… le donne padrone sanno essere molto perverse.

Avventura da chat

Questa troiona l’ho conosciuta su una chat.  Non mi aveva detto che le foto inviate erano di venti chili prima.

Ero indeciso se andarmene, ma dopo un caffè mi ha detto che abitava lì vicino e che se volevo salire potevamo berci qualcosa a casa sua.

Ho pensato… ok, ormai la serata è andata… vediamo che sa fare la cicciona…

ho fatto un po’ il carino e c’è stata subito… in due ore me la sono chiavata in tutte le posizioni, inculata da dietro e da davanti… e alla fine l’ho messa in ginocchio e le ho riempito la faccia.

Pensavo di averla usata, ma poi mi sono reso conto che almeno un paio di volte a settimana si portava qualcuno a casa.

In effetti, nonostante io sia abbastanza dotato, mi era sembrata piuttosto cedevole, nel culo e nella fica.

 

Serata al privée

E’ arrivata con il marito e guardava tutti dall’alto in basso. Sono qui solo per curiosità, ha detto. Poi hanno iniziato ad accarezzarla e ha perso la testa. Le si sono fatti attorno come un branco di leoni alla preda abbattuta.

 

Chi glielo ha messo in bocca, chi le spinge la cappella sul viso aspettando che si volti e glielo prenda in bocca. Chi la spoglia. Chi le tocca le tette. Chi le prende la mano e se la mette sul cazzo. Chi le allarga le gambe e le lecca la fica.

Quelli che non riescono ad avvicinarsi aspettano il loro turno menandosi il cazzo.

Il marito si limita  a controllare che mettano il preservativo per scoparla e incularla, in bocca invece sborrata libera e uno dopo l’altro le stanno facendo il pieno.

Andrà via con le labbra della vagina arrossate e gonfie. Il culo dolorante e cedevole.  Avrà paura di sporcarsi, non riuscendo per un po’ a trattenere.

Sarà difficile spicciare i capelli dopo che lo sperma si sarà seccato.

Milena, la commessa.

Elena mi racconta la storia di Milena. Lo sa che questo voyeurismo a distanza mi eccita.

Milena la conosco solo di vista: è una ragazza belloccia, dai modi semplici, non brilla certo per buon gusto nel vestire o nell’eloquio. Si trucca a volte pesantemente e veste attillato, in una sua idea molto televisiva di essere elegante a poco prezzo. E’ il tipo che dice: si può vestire bene anche con la roba trovata alla bancarella, se si ha buon gusto.

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sciac sciac

Metterglielo dentro con un colpo solo dopo che è stata appena riempita… è larga, bollente, e ogni volta che entri e esci senti quel rumore … e quindi riempirla anche del tuo sperma, più in fondo possibile… e poi lasciare il posto a un altro maschio che aspettava, con il cazzo in mano e le palle gonfie

prendere in sé il seme denso di più maschi è una delle cose che le fa perdere la testa

poi s’infila le dita, attinge, le porta alla bocca, le lecca e le succhia mentre con l’altra mano si sgrilletta e viene ancora…

 

Il padrone di casa

Il padrone di casa passa puntuale ogni mese per riscuotere l’affitto.

Faccio sempre in modo che trovi lei a casa sola. Sono anni che non aumenta, anzi, spesso arrotonda verso il basso.

E’ anziano, ma sempre elegante, pulito e gentile.

Si siede, lei gli prepara il caffè, lui non dice niente. Poi lei sorride e si inginocchia sulla moquette davanti a lui: “vuole il solito?”

Lui si accomoda meglio e si lascia servire dalla sua bocca.

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Lucia, la professoressa.

Lucia insegna italiano in una scuola media. Ha 32 anni.  Non è di ruolo, ma quest’anno ha una supplenza piuttosto lunga qui a Roma.
Lei viene dalla Campania. Quando è a Roma, alcuni giorni della settimana, ha la possibilità di dormire a casa di una zia. Per questo ha potuto accettare la supplenza.
Questa zia anziana vive sola, è vedova. Lucia dorme in un divano letto in salotto, ha una vecchia televisione, cucina e fa la spesa anche per la zia, ripagandola in tal modo per l’ospitalità.

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Ho voglia ancora…

Alcune sere fa è tornata a casa e mi ha detto che aveva lasciato la macchina dal meccanico che gentilmente l’aveva accompagnata a casa.

Si erano fermati un po’ a parlare, ha detto. Poi è venuta davanti a me che leggevo in poltrona, ha tirato su la gonna, aperto le gambe e scostato le mutandine…

“ho voglia ancora…” ha detto.

La costruzione dei modelli

Sono cresciuto respirando un’atmosfera piena di sesso. Anche se al momento non me ne rendevo pienamente conto.

Solo anni dopo, quando divenni sufficientemente smaliziato, ricollegai dei ricordi e compresi che mio padre e mia madre erano due bei porcellini: incontravano altre coppie e mia madre aveva avuto almeno un paio di amiche particolari.

Frugavo regolarmente nella loro camera e nei loro comodini trovavo giornali e film porno. In quello di mia madre spesso c’erano candele di varia misura che apparivano smussate, come se la cera fosse stata manipolata a lungo a contatto con il calore del corpo.

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